Presente e divenire by Claudio Borghi

Presente e divenire by Claudio Borghi

autore:Claudio Borghi
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza


Presente e divenire

Forma del mondo

Il mondo non è un contenitore a cui si possa attribuire una forma. Non si tratta di una cosa, di cui si possa concepire un’origine o un’evoluzione. Si tratta piuttosto di cose in relazione, circa le quali solamente è possibile porsi il problema dell’origine, una volta chiarito in che senso, logico e operativo, si debba intendere il concetto di tempo. Acquisito questo fatto come essenziale, l’espansione cosmica perde di significato. Immaginare una sfera immobile che ne contiene altre mobili con al centro la Terra o il Sole ha lo stesso valore di verità di concepire una ipersfera quadridimensionale circa la quale immaginiamo la finitezza illimitata, dovendo comunque ammettere che si sta espandendo, quindi sta creando spazio e tempo. Mentre la visione aristotelica-tomistica traduceva la necessità e la volontà di sentirsi dentro un corpo superiore in senso organico, o comunque di esser parte di una totalità unitaria, la visione che ci trasmette la cosmologia relativistica è frutto della stessa necessità e volontà di un Tutto-Uno, ma lo concepisce in evoluzione autocreatrice, il che lo rende un oggetto continuamente sfuggente al pensiero: che se ne teorizzi la nascita da una singolarità spaziotemporale o da una fluttuazione del vuoto, la sua origine permane singolare nonostante l’intenzione di svelarne il processo generativo-evolutivo, alla luce di leggi che funzionano solo se applicate a enti limitati.

In sintesi:

1) l’universo non ha una forma spaziale, in quanto lo spazio non è un’entità alla stregua delle cose che lo popolano: trattandosi di cose in relazione, l’espansione perde di significato;

2) ogni cosa consiste in una struttura interna che sfugge alla logica geometrica su cui attualmente si fonda la potenza esplicativa della fisica: il principio è in atto come singolarità generativa che alimenta il presente assoluto degli enti;

3) il tempo si manifesta come divenire in cui coesistono la generazione e lo spegnimento dell’informazione: nella generazione si accendono la vita e le strutture gravitazionali, la cui dinamica non è riducibile alla logica degli scambi energetici tra sistema e ambiente, quindi dei principi della termodinamica.

L’universo è una compresenza di cose generate che dissipano la loro realtà ordinata, ma al contempo la rinnovano: un brulicare di attività in due versi opposti, irriducibile a un principio unico. In questa dinamica consiste la realtà del tempo, la cui freccia non è nel verso dell’espansione del Tutto-Uno, ipotesi di cui qui si auspica il rapido superamento, ma nel generarsi e dissiparsi di ogni singola cosa quali estremi entro cui si manifesta il divenire. All’obiezione circa il mantenersi e il permanere del mondo fenomenico in questa instabilità rigenerata si risponde osservando la totalità dei fatti, che si riassumono nelle relazioni tra le cose. Il mondo poggia le fondamenta sul suo attuale venire in luce, che si scrive come memoria negli enti a diversi livelli di coscienza. Come già osservato e come emergerà nitidamente nel seguito, la riduzione dei processi evolutivi ai principi della termodinamica non è esaustiva, in quanto la termodinamica si lascia sfuggire il valore profondo dell’informazione generata, irriducibile alla logica negativa su



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